Con il lockdown si diffonde l’Abitare Collaborativo

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Nella primavera del 2020 l’Università Milano Bicocca e Milano2035 hanno realizzato un’indagine sulla condizione abitativa durante il lockdown a Milano. Il questionario “L’abitare ai tempi del Covid19”, realizzato dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, è stato compilato da 3.395 nuclei familiari dal 30 aprile al 24 maggio 2020.

L’indagine ha rilevato alcuni dati molto interessanti, che delineano un quadro preciso delle condizioni di vita dei cittadini milanesi, in particolare dei giovani.

Affitti troppo cari
Il 63% dei giovani in affitto spende più del 30% dello stipendio per la casa.
Una soglia di spesa molto alta e “pericolosa” perché se la quota supera il 40% del guadagno si entra in una zona di rischio povertà, come rileva l’Unione Europa. Inoltre, emerge che il 53% dei giovani sotto i 35 anni teme che in futuro non riuscirà più a sostenere spese così alte per la propria abitazione.

Appartamenti troppo piccoli
I giovani in affitto vivono in appartamenti troppo piccoli e sento la necessità di poter disporre di maggiori spazi, anche esterni.
Infatti, il 38% degli intervistati sotto i 35 anni abita in appartamenti non più grandi di 50 mq.

La vita di quartiere migliora con il lockdown
Per i giovani che arrivano da fuori città è difficile integrarsi. Infatti, dopo il primo anno a Milano, il 51% dei giovani dichiara di non conoscere nessuno nel proprio quartiere. Durante il primo lockdown qualcosa cambia: aumentano le relazioni di prossimità e il 41% dei giovani parla per la prima volta con vicini di casa che prima non conosceva.

L’indagine rileva che durante il primo lockdown aumenta la solidarietà tra vicini di casa: il 44% dei giovani presta aiuto almeno una volta alla settimana e le attività di vicinato solidale migliorano la percezione del proprio condominio, sia da parte di chi ha prestato aiuto, sia da parte di chi lo ha ricevuto. L’Abitare Collaborativo inizia a diffondersi in città!

L’indagine è stata realizzata da Silvia Mugnano e Igor Costarelli.

 

 

Milano2035
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